Quando si parla di edifici e di città del futuro si parla anche di sostenibilità, basso impatto ambientale, intelligenza artificiale e digitalizzazione. Va da sé che l’emergenza energetica e climatica non consente più di perdere ulteriore tempo e piuttosto spinge verso la diffusione di una nuova “cultura dell’abitare e del costruire”, così come previsto anche all’interno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu, un programma d’azione per le Persone, il Pianeta e la Prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri.
Eppure, alla base di queste parole chiave utilizzate per definire il concetto di edificio e città del futuro, non se ne può trascurare una che sta alla base di tutto: umanità.
Può sembrare una contraddizione, ma gli edifici smart devono essere “umani” per una ragione molto semplice: le nostre case e le nostre città sono come degli organismi vivi, che crescono, respirano e si trasformano con noi.
Nell’ambito di KONE Experience 2022, l’aspetto umano degli edifici (che comprende in un’accezione più ampia anche il benessere emotivo, la salute e la sicurezza di coloro che li abitano) è stato messo in evidenza e accreditato come valore intrinseco dell’edilizia del futuro. . In una delle sessioni dell’evento, il celebre designer britannico Thomas Heatherwick, fondatore di Heatherwick Studio, ha dichiarato che un edificio veramente sostenibile non deve solo mitigare gli impatti climatici ed essere resiliente, ma deve anche servire l'umanità. "Gli edifici hanno bisogno di una complessità visiva e di una personalità che li renda più umani".
L'edilizia sostenibile è stato il tema portante di KONE Experience, che ha riunito i protagonisti del settore, clienti, dipendenti e partner di KONE. Al centro dei dibattiti la “città sostenibile del futuro”; su questo tema gli esperti si sono concentrati su tre fattori principali: la crisi climatica, la tecnologia digitale e la progettazione in funzione delle persone.
Fil rouge della discussione è stato il valore della transizione da affrontare con un approccio olistico, che tenga conto di tutti gli aspetti del cambiamento: dall’impatto ambientale alla sicurezza sismica, dall’architettura “funzionale” ai nuovi bisogni dei cittadini all’inclusività e piena accessibilità.
Approccio tutt’altro che semplice da abbracciare per progettisti e urbanisti: da una parte, con una popolazione mondiale che si avvia verso i 10 miliardi di abitanti entro il 2050 e una sempre maggiore concentrazione di persone nelle città, l’urgenza di costruire e rinnovare l’esistente secondo nuovi standard è sempre più; dall’altra bisogna fare i conti anche con la scarsità di risorse e il cambiamento climatico.
Non dimentichiamo che gli edifici – soprattutto quelli di vecchia generazione – sono responsabili del 38% delle emissioni totali di carbonio a livello globale. Un problema che ostacola come un macigno la strada verso il cambiamento e che presuppone una visione di lungo periodo e una sinergia stretta tra pubblico e privato, tra istituzioni e imprese.
Un edificio veramente sostenibile non deve solo mitigare gli impatti climatici ed essere resiliente, ma deve anche essere al servizio delle persone e del luogo che lo circonda.
Una digitalizzazione responsabile e incentrata sull'uomo ne è un esempio. La gran mole di dati che ogni giorno gli edifici e gli impianti di mobilità smart acquisiscono, registrano e immagazzinano non servono solo alle imprese ma devono essere messi al servizio di tutti.
KONE, come sempre, ha operato con grande anticipo e lungimiranza su questo fronte. Se si considera che oltre un miliardo di persone ogni giorno utilizzano un ascensore digitale o una scala mobile KONE in tutto il mondo, il bagaglio di informazioni digitali raccolte è servito e serve come base per la ricerca e la progettazione di edifici sostenibili e per aiutare le persone a muoversi all'interno degli edifici in modo più sicuro, efficiente e con maggiore accessibilità.
La digitalizzazione è divenuta negli anni un valore aggiunto di grande impatto per KONE, uno strumento efficiente, trasparente e preciso per monitorare e gestire il flusso di persone dentro e fuori dagli edifici, ma non solo.
Le soluzioni digitali aiutano a “umanizzare” il paesaggio urbano proprio perché garantiscono alti standard di sicurezza, tranquillità e benessere emotivo. Da qui bisogna partire per pianificare in modo sostenibile, resiliente e umano gli edifici e le città.
KONE Experience 2022 ha dato input significativi, ha messo insieme più voci, ha fatto confluire idee e progetti che hanno già trovato terreno fertile. Ha offerto un contributo straordinario che non può essere sprecato.