Giovedì 4 maggio si è tenuta presso Palazzo Rospigliosi a Roma la presentazione del Rapporto Strategico 2023 della Community Smart Building, promosso da The Europena House – Ambrosetti e che riassume i motivi che rendono prioritario un dibattito sull’edificio intelligente in Italia, definendone concetti, simulandone i benefici ambientali, economici e sociali, da perseguire attraverso la miglior combinazione delle tecnologie edili ed impiantistiche, già disponibili.
La Community, di cui KONE è membro, è nata l’anno scorso con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di contenuti e proposte per la trasformazione smart degli edifici italiani anche come opportunità di crescita e di modernizzazione del nostro Paese.
Marco De Flora – Direttore Servizi e Grandi Clienti KONE – ha partecipato attivamente ai lavori della Community e ci racconta qual è stato il contributo di KONE Italia dal punto di vista del People Flow®.
Ing. De Flora, ci può spiegare cos’è la Community Smart Building?
La community è una piattaforma di confronto che ha lo scopo di promuovere il concetto di “Edificio Intelligente” favorendo un dialogo costruttivo tra gli attori della filiera edilizia e il sistema istituzionale. Nell’arco degli ultimi dodici mesi, le Aziende coinvolte, tra cui KONE, si sono ritrovate periodicamente per elaborare proposte che favoriscano l’evoluzione del parco immobiliare italiano verso una transizione sostenibile, la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico. Sulla scia delle iniziative europee come il Next Generation EU, il pacchetto “Fit for 55” e il recente piano REPowerEU, la Community auspica che le Smart City, in cui gli Edifici Intelligenti giocano un ruolo chiave, diventino il modello di riferimento per l’urbanizzazione.
Quindi, secondo lei, perché gli edifici intelligenti sono così importanti?
Possiamo definire l’Edificio Intelligente come un sistema caratterizzato dall’interoperabilità di tutti i dispositivi al suo interno e dalla capacità di soddisfare i crescenti bisogni di vivibilità e sostenibilità dei cittadini, permettendo un uso consapevole ed efficiente di tutte le sue risorse. Infatti, per affrontare i cambiamenti in atto, in particolare quelli climatici, occorre ripensare in chiave “intelligente” gli elementi che costituiscono un edificio, per dare vita ad una concezione sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Ma in concreto, quali vantaggi può portare un edificio intelligente?
Dal punto di vista economico, adeguare gli edifici presenti sul territorio italiano ai criteri di efficienza e smart building significherebbe risparmiare 12-14 miliardi di euro (circa 230 euro pro-capite sulle spese attuali e destinate a crescere, anno dopo anno, stante il costante invecchiamento ed il progressivo decadimento dei livelli di efficienza ed affidabilità di tutte le varie componenti edili ed impiantistiche degli edifici). Inoltre, dal punto di vista ambientale, questa conversione comporterebbe una riduzione del 20-24% dei consumi energetici e del 4-5% di quelli idrici. Mentre si ridurrebbero del 19-28% le emissioni del settore edilizio.
Qual è il ruolo dell’ascensore all’interno dell’edificio smart?
Per rispondere alla domanda userò parole simili a quelle pronunciate dal nostro AD Giovanni Lorino durante la presentazione del Rapporto: “non dobbiamo più pensare all’ascensore come una semplice “scatola” che si sposta tra i vari piani. L’ascensore diventa un elemento imprescindibile dell’edificio intelligente, capace di creare la migliore esperienza di People Flow, ovvero garantire lo spostamento delle persone all’interno dell’edificio in modo sicuro, efficiente e confortevole. Il tutto tramite soluzioni digitali avanzate e che, da diversi anni, sono a bordo dei nostri impianti, per garantire un’esperienza d’uso, senza precedenti. Per questo in KONE puntiamo da sempre sull’innovazione e sullo sviluppo”
Gli ascensori digitali di oggi, con connettività integrata, interagiscono con gli elementi che compongono gli edifici. Ad esempio, è possibile chiamare l’ascensore, al proprio piano, tramite Alexa o con una semplice app su smartphone, riducendo i tempi di prenotazione ed attesa; oppure integrarne il funzionamento con il citofono o il cancello automatico; o ancora consentire ad un robot per il trasporto di piccoli oggetti (posta, documenti, pasti…) di muoversi, autonomamente, all’interno di una struttura (uffici, ospedali…), prendendo l’ascensore senza bisogno dell’intervento umano. Inoltre, i nostri impianti di ultima generazione, dai consumi energetici particolarmente contenuti, grazie anche a soluzioni di recupero dell’energia tramite drive rigenerativi, contribuisco a rendere gli edifici sostenibili, riducendo gli sprechi e contribuendo alla decarbonizzazione. E non dimentichiamo la manutenzione predittiva che permette di individuare malfunzionamenti prima che si verifichino guasti, a tutto vantaggio della sicurezza e della tranquillità degli utenti e del mantenimento dei migliori livelli di efficienza.
Secondo lei, quali sono gli aspetti più interessanti che emergono dal Rapporto Strategico?
La community ha individuato 120 tecnologie da metter in campo per la trasformazione efficiente e smart degli edifici. Qualche esempio? Dalle applicazioni digitali al Building Management System, dalle piattaforme di integrazione e controllo alla sicurezza, dalla climatizzazione agli ascensori, dalla produzione di energia alla gestione delle risorse idriche.
Possiamo quindi affermare che gli Smart Buildings, completamente integrati, sono e saranno l’elemento base per la costruzione delle Smart Cities: ovvero contesti più adeguati e adatti per l’individuo, per la Sua sicurezza, per la Sua accessibilità in ogni ambito e, non ultimo, per il Suo benessere. È essenziale, quindi, definire standard chiari che identifichino l’Edificio Intelligente, perché senza di essi non sarà possibile indicare un percorso virtuoso in termini di realizzazione di nuovi edifici e modernizzazione di quelli esistenti, per ottenere i migliori livelli di sicurezza, fruibilità ecoefficienza e sostenibilità.
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